Determinazione dei consumi e dell’umidità del pellet

Il pellet è un bio combustibile fossile di origine vegetale, che viene utilizzato per alimentare gli impianti di riscaldamento quali stufe e camini. Esso è ricavato dai prodotti di scarto della lavorazione del legno, e viene ampiamente utilizzato poiché offre grandissimi vantaggi, in quanto risulta essere estremamente trasportabile, molto economico e grazie alle sue caratteristiche permette di riscaldare in maniera adeguata l’ambiente, senza eccedere nella produzione di cenere e rimasugli di varia natura.
Ma come si stabilisce il grado di umidità del pellet, e come facciamo a stabilirne i consumi reali?
Scopriamolo insieme in questo piccolo articolo!

Come determinare il tasso di umidità del pellet

Per capire il grado di umidità presente nel pellet bisogna adottare un metodo termo-gravimetrico, tramite il quale si fa evaporare l’acqua presente nel campione di pellet preso in esame in seguito all’esposizione verso una fonte di calore.
Alla fine di questo procedimento, l’acqua persa verrà calcolata tramite delle pesate.

Per poter ricorrere a questo calcolo bisognerà adottare un recipiente non corrodibile che sia in grado di resistere all’esposizione ad alte temperature, e bisognerà immergere il campione facendo attenzione alla superficie che questo occuperà, calcolando che essa dovrà corrispondere a circa un centimetro quadro per ogni grammo di campione, onde evitare che il fenomeno dell’evaporazione non possa avere luogo.

Per ottenere degli risultati attendibili bisogna prendere in esame un campione non inferiore ai 300 grammi, ma che arrivi ad un peso massimo di 600 grammi. Per compiere questa procedura bisogna mettere il campione in una stufa ad una temperatura di 105 gradi, e bisogna ricorrere a un ricambio d’aria almeno tre volte all’ora, affinché questo venga completamente essiccato.
Anche il tempo dell’essiccazione varierà in base alla dimensione del materiale, alla capacità esercitata dal ricircolo dell’aria, e ad altri elementi quali la superficie occupata dal campione, ma generalmente questo essiccamento termina dopo circa 60 minuti, quando la perdita del peso non supera lo 0,2%.

Ecco che ora si può procedere alle pesate, che devono avvenire quando il campione è ancora caldo onde evitare che si possa depositare l’acqua evaporata. La pesata può avvenire attraverso delle procedure diverse, ma nella maggior parte dei casi si sceglie quella completa che prevede un elemento di correzione per annullare ogni effetto che il campione può avere a caldo e a freddo, e che può esercitare una diversa pressione sul vassoio cui è appoggiato.

Come si stabilisce il fabbisogno annuale di pellet?

Spesso quando arriva il momento di acquistare il pellet non si sa la quantità di materiale utile a sostenere il riscaldamento del periodo invernale, e quindi bisogna far sì che i consumi vengano calcolati sulla stima del fabbisogno annuale.
Questo non è sempre semplice da calcolare, soprattutto durante i primi acquisti, poiché il consumo del pellet varia in base alla dimensione della stufa e del camino, ma anche in seguito alle dimensioni della casa, ai luoghi isolati termicamente e alla temperatura che si intende raggiungere.

Dopo aver preso in esame tutti questi parametri, bisogna andare a contare il numero di giorni che andranno a formare il periodo invernale, le ore durante le quali la stufa sarà accesa, il consumo orario della nostra stufa e il coefficiente relativo alle dimensioni dell’abitazione.

Eseguendo questi piccoli calcoli e andando a creare questi piccoli rapporti si potrà stabilire il fabbisogno annuale di pellet.
Ovviamente bisogna sempre ricordarsi che la durata dell’inverno non varia solo sulla base degli emisferi della terra, ma cambia anche e soprattutto in relazione alla latitudine.

Ciò sta a significare che bisognerà fare un calcolo preciso anche andando a valutare la possibilità di trascorrere l’inverno in una città del nord piuttosto che del centro, nel sud e nelle isole, in quanto nonostante questi tre posti appartengono alla stessa nazione, l’inverno ha una durata e delle temperature sicuramente diverse che variano in base alla zona.
Per qualsiasi dubbio e chiarimento, visitare il sito www.pellet-blog.it