Gli utensili a fissaggio meccanico sfidano gli integrali

Confronto tra le tipologie da taglio del ventunesimo secolo

L’ingresso dell’acciaio rapido nel mondo dell’industria ha moltiplicato il numero di macchine utensili prodotte.
Oggi, esistono due tipologie di utensili da taglio: gli integrali e a fissaggio meccanico.
Comprendere la loro diversità significa scavare a fondo nella metamorfosi dell’utensileria industriale.

Gli integrali sono comunemente conosciuti anche sotto il nome di utensili rotanti, composti unica parte comprensiva di attacco e tagliente.
La loro funzione è tipicamente associata ad operazioni di fresatura, filettatura e foratura.

Gli utensili a fissaggio meccanico hanno la parte tagliente intercambiabile, poiché fissata meccanicamente al resto della struttura.
Sono generalmente utilizzati per torniture, fresature e forature.

Differenti per materiali e rendimento, gli utensili a fissaggio meccanico risultano più versatili degli integrali.

Gli utensili speciali a fissaggio meccanico resistono al tempo

La composizione strutturale di un utensile determina la sua durata nel tempo.
Un prodotto da taglio ideale dovrebbe avere il pregio di resistere all’ossidazione del tempo, non produrre reazioni chimiche a contatto con altri materiali in lavorazione, non essere intaccato da deformazioni e rotture.
Gli utensili speciali a fissaggio meccanico rispondono a queste caratteristiche. Sono realizzati in materiali diversi, a seconda dei casi, come: le ceramiche, il cermet, il diamante PCD, o il nitruro cubico di boro.

Si tratta di elementi meno rigidi dell’acciaio, ma che vantano rese migliori anche in condizioni di improvviso cambiamento termico.

Utensili integrali e acciaio super rapido: la resistenza messa a dura prova

Gli utensili integrali vengono realizzati in HSS, acciaio super rapido, oppure in HSCo, acciaio super rapido al Cobalto. Non di rado, è possibile trovarli anche in composizione di solo metallo duro.
Gli elementi leganti utilizzati per la loro forgiatura sono il Carbonio, il Cromo, il Tungsteno e altri, che nel complesso offrono prestazioni soddisfacenti.
L’unico limite degli utensili integrali è la loro inadeguatezza in fatto di resistenza all’usura, soprattutto se impiegati in condizioni termiche difficili.

Gli usi specifici degli strumenti a fissaggio meccanico

Pensare agli utensili a fissaggio meccanico come ad un semplice catalogo di prodotti da lavoro è piuttosto riduttivo, soprattutto in considerazione della loro utilità.
Essi sintetizzano, infatti, una completa gamma di articoli, i quali permettono di realizzare lavorazioni precise per ogni tipo di esigenza aziendale.
Si tratta in concreto di frese, oppure prese che sono utili al bloccaggio di parti innestate in strumenti di lavorazione, che devono operare con grande precisione e affidabilità.
All’interno di un processo produttivo, hanno il compito di evitare che possano sorgere complicanze nelle fasi di elaborazione del prodotto.

La versatilità è il loro punto di forza: gli utensili a fissaggio meccanico, infatti, consentono di sostituire solo la parte che costituisce il tagliente, in caso di deterioramento, o in caso di necessaria modifica per la geometria o la tipologia di materiale in lavorazione.

Alla luce delle molteplici combinazioni tra il corpo dell’utensile e la fungibilità del tagliente, il consumatore potrebbe necessitare di supporto specifico, per l’identificazione esatta del componente più idoneo alla lavorazione da eseguire.

Qui, entrano in gioco le aziende specializzate come STM srl che dal 1987 non si limita alla sola vendita del prodotto, ma supporta il cliente sin dalla fase di progettazione su misura.
Navigando sul sito Stm-specialtools.it/ si può prendere visione dell’intera offerta di prodotti e servizi.

Il fissaggio meccanico vince la sfida contro gli integrali

Alla luce delle qualità dei materiali impiegati, gli utensili a fissaggio meccanico risultano più efficienti degli integrali. Tuttavia, anche quest’ultimi si sono ritagliati nel mercato industriale una consistente fetta di utilità.
Va rilevato che entrambe le tipologie di strumento sono costantemente soggette a cambiamenti e a nuovi sviluppi che ne migliorano la composizione, il substrato e l’adattamento agli impieghi a cui sono destinati.