Il Dio Ta’aroa
La mitologia della Polinesia Francese è una delle più interessanti e coinvolgenti che si possano studiare o anche solo leggere, per il semplice fatto che pur narrando qualcosa di primitivo, ancestrale, come tutta la mitologia ha la capacità di farci comprendere qualcosa in più su noi stessi, qualcosa che va oltre la nostra vita quotidiana, qualcosa di interiore che solo il mito può far venir fuori.
Il Dio Ta’aroa, in particolare, viene considerato il dio supremo del creatore: all’inizio dei tempi non vi era nulla, non viera ancora il cielo, il mare, la terra, la luna o le stelle.
Vi era solo lui che viveva all’interno di una conchiglia, una conchiglia simile ad un uovo che gli permetteva di girare nello spazio infinito e vuoto. Vi fa venire in mente qualcosa?
Cosa narra il mito
Il mito narra che un giorno Ta’aroa aprì la sua conchiglia deciso a venirne fuori ma trovò solo oscurità e silenzio, solo e incapace di riempire le proprie ‘’giornate’’ (anche se neanche il tempo esisteva).
A questo punto decise di creare, come prima cosa spezzò la sua conchiglia e con i frammenti creò rocce e sabbia, con la sua colonna vertebrale creò i monti e con le sue unghie le squame dei pesci e i carapaci delle tartarughe. A questo punto scosse le sue piume rosse e gialle che divennero alberi, foglie, fiori, erba e piante di ogni specie.
Con le sue lacrime riempì gli oceani, i laghi ed i fiumi e con il suo sangue colorò gli arcobaleni, le albe ed i tramonti.
Fu così che ebbe origine il Mondo e se il vostro desiderio è quello di effettuare un viaggio in Polinesia, sapientemente organizzato dall’agenzia Travel Design, esplorare il luogo conoscendo questo mito non piò che essere una suggestione in più.
L’origine delle altre divinità
Ma questo mito non si conclude con la sola origine del Mondo, al contrario il dio creatore generò degli artigiani i quali successivamente scolpirono la prima divinità: Tane, la quale creò il firmamento, la Luna ed il Sole. Ad essa seguirono divinità minori come Ru che costruì con un grande tronco una canoa e con sua sorella viaggiò esplorando mari e terre. A lui si deve la divisione dell’orizzonte in dodici parti che permise ai Polinesiani di navigare senza perdere mai la rotta.
Il dio Maui che decise di radunare tutte le isole Polinesiane che all’inizio del tempo non erano altro che pesci in movimento sparsi per l’oceano.