Bonus Ristrutturazione 2024, l’imperdibile opportunità per rinnovare casa

Con il Bonus Ristrutturazione 2024 è possibile rinnovare la propria abitazione per renderla più elegante e confortevole. Una congrua detrazione fiscale che il Governo ha voluto rinnovare per incentivare il rinnovamento del tessuto urbanistico nazionale. Scopriamo quali sono i lavori ammessi e come sfruttare lo sgravio fiscale.

Bonus Ristrutturazione 2024, che cos’è

Con il Bonus Ristrutturazione 2024 l’Italia conferma il proprio impegno nel perseguire il non semplice obiettivo di rendere più efficienti da un punto di vista energetico le abitazioni entro il 2030. L’ecosostenibilità può essere ottenuta effettuando specifici lavori che migliorano l’estetica e per altro permettono di risparmiare sostanzialmente grazie allo stesso bonus.

Si tratta di uno sgravio fiscale che si può utilizzare in fase di dichiarazione dei redditi portando in detrazione il 50% delle spese sostenute per effettuare interventi di vario genere. Il credito maturato può essere poi utilizzato in 10 annualità di pari importo. Ad esempio, se la ristrutturazione ha richiesto un costo complessivo di 40 mila euro compreso Iva, il beneficiario può portare in detrazione il 50% ossia 20 mila euro per i successivi 10 anni per cui 2 mila euro l’anno.

I beneficiari del bonus ristrutturazione

Non ci sono particolari vincoli per quanto riguarda i potenziali beneficiari del bonus ristrutturazione 2024. In particolare, è sufficiente essere un cittadino italiano che ha un diritto reale su un immobile presente sul territorio nazionale per cui può esserne il proprietario, un inquilino oppure disporre di usufrutto. Il beneficiario deve anche effettuare il pagamento dei costi sostenuti con un metodo tracciabile e nello specifico con il cosiddetto bonifico parlante. Si tratta di un bonifico bancario oppure postale nel quale vanno riportati i riferimenti di legge e la partita IVA della ditta che esegue i lavori. Lo sgravio può essere utilizzato non solo per gli interventi che vengono eseguiti su immobili privati ma anche su parti comuni di un condominio.

I lavori agevolabili

Il bonus ristrutturazione prevede una spesa massima pari a 96 mila per ogni unità immobiliare. Viene usato in termini di IRPEF secondo le regole stabilite dall’articolo 16-bis del TUIR ed è disponibile per un’ampia gamma di interventi di ristrutturazione per ammodernare una casa. Innanzitutto si parla di manutenzione ordinaria insieme a quella straordinaria e di restauro.

Tra i lavori di manutenzione ordinaria possono essere annoverati, ad esempio, l’intervento di sostituzione delle finestre interne ed esterne in una unità immobiliare oppure in qualsiasi genere di lavoro che permetta di migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio con relativo risparmio in bolletta. Nel corso degli anni l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una serie di note ufficiali in cui ha chiarito la questione evidenziando come siano agevolabili anche i lavori finalizzati all’adeguamento delle altezze dei solai oppure per le situazioni in cui è necessario aprire una nuova finestra.

È sempre opportuno avere al proprio fianco un tecnico qualificato e si occupi di tutta la parte burocratica e soprattutto di una ditta specializzata capace di proporre un’ampia gamma di interventi di ristrutturazione. Si può dare uno sguardo al sito www.rainbowmultiservice.t per scoprire tante soluzioni che danno diritto all’utilizzo del bonus ristrutturazione 2024 e che inoltre consentono realmente di migliorare le prestazioni energetiche della casa e il suo aspetto.

Documenti necessari

Per fruire del bonus ristrutturazione è necessario aver presentato presso l’ufficio tecnico del Comune territorialmente competente la documentazione necessaria per aprire una Cila oppure qualsiasi altro genere di permesso previsto dalle normative. Con questa documentazione non solo si ottiene lo sgravio fiscale da sfruttare in sede dichiarazione dei redditi ma anche un abbattimento considerevole dell’IVA che passa dal 22 al 10%. Oltre questa procedura non sono richieste altre pratiche burocratiche. Infatti la comunicazione all’Enea entro i 90 giorni dalla data in cui sono stati terminati i lavori è obbligatoria soltanto nel caso in cui i lavori abbiano come principale obiettivo quello del risparmio energetico. In questo caso però non si tratta più di bonus ristrutturazione ma Ecobonus.