
I principali materiali usati nella bioedilizia
Negli ultimi anni sono sempre di più le aziende che si sono convertite alla bioedilizia, proponendo ai propri clienti ristrutturazioni e costruzioni ex novo che tengano conto di tali criteri.
Si tratta di un concetto generale, che abbraccia tutte fasi che portano alla costruzione di un edificio, dalla progettazione su carta alla scelta dei materiali, rigorosamente naturali per favorire ottime condizioni all’interno della casa senza ricorrere a sistemi di riscaldamento e raffrescamento.
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Quali sono i principali materiali usati nella bioedilizia
La bioedilizia segue canoni ben precisi e, nella progettazione delle case, prevede nella maggior parte dei casi materiali naturali.
Il legno
Il legno è sicuramente quello più impiegato, in quanto può essere utilizzato per le coperture, i rivestimenti, le strutture portanti e i pavimenti.
Generalmente viene scelto il legno lamellare, composto da diversi strati più o meno resistenti, che vengono sovrapposti per assicurare una maggiore durata nel tempo, in base al luogo di collocazione e al tipo di impiego.
Ad esempio, per la realizzazione di una struttura portante, saranno necessari più strati, mentre per un pavimento sarà possibile realizzare una lastra più sottile.
Si parla solitamente di pannelli prefabbricati, costruiti in legno sia nella parte interna sia in quella esterna, dotati di più strati che isolano e favoriscono la climatizzazione della casa.
Il legno è infatti un materiale che viene spesso usato per la coibentazione delle case realizzate in bioedilizia, accompagnato da altri elementi che di seguito andremo a vedere.
Il sughero
Il sughero è un materiale naturale che viene ricavato direttamente dalle querce, che però non impoverisce l’albero quanto viene prelevato, poiché si riforma nel tempo.
Si tratta quindi di una fonte rinnovabile, usata con successo nella progettazione della bioedilizia con fine isolante, per coibentare e per isolare dai rumori esterni.
Fibra di cellulosa riciclata
La fibra di cellulosa riciclata si ricava dalla carta dei quotidiani stampati, che vengono trattati all’interno di appositi macchinari acquisendo delle utili proprietà in termini di edilizia.
Si tratta infatti di un materiale ignifugo, che limita la propagazione di incendi domestici legati ad errori umani o cortocircuiti.
Fibra di legno
La fibra di legno è leggermente diversa dal legno vero e proprio e da quello lamellare, in quanto si ricava solo dai rami, dalle cortecce, dalle canne sottili che si trovano nei fiumi e dalle graminacee.
Il reperimento è pertanto molto semplice e l’impiego è variegato nella realizzazione di rivestimenti di ogni tipo.
Lana di pecora
La lana di pecora non viene solo usata per creare caldi indumenti, ma anche per isolare la casa dal punto di vista termico e acustico.
Il suo effetto è caldo e accogliente se visibile, ma spesso il materiale viene nascosto all’interno dei pannelli prefabbricati.
Tinture naturali
Una volta create le pareti portanti, un altro aspetto da tenere in considerazione è quello della tinteggiatura.
Anche questa viene solitamente eseguita con sostanze naturali, come la caseina, che tuttavia risulta efficace e durevole solo negli ambienti interni, in quanto soffre l’azione degli agenti atmosferici all’esterno.
Per tutte le altre superfici, sia che si trovino dentro sia fuori, è possibile usare la pittura di resina naturale, che risulta lavabile e offre una finitura brillante e coprente, esattamente come le varianti chimiche solitamente usate in ambito edilizio.
Quali sono i criteri della bioedilizia?
Oltre alla scelta di materiali naturali, la bioedilizia pone attenzione all’efficienza energetica della casa, curando la sua esposizione a sud e installando sistemi di ventilazione e raffrescamento naturali, tramite l’uso di tende, persiane, alberi e un corretto spessore dei muri.
Lo scopo è isolare la casa anche dal freddo, scegliendo materiali appositi e optando per pannelli solari, energia geotermica e impianto di riscaldamento a pavimento, per sfruttare il passaggio dell’acqua calda a terra.